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Il segmento testuale Bosco di Rezzo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 343

Brano: r

Bosco di Rezzo, Battaglia di

notte di quello stesso giorno, una colonna tedesca di 150 uomini, proveniente da Fornovo, mosse da Berceto con Tobbiettivo di piombare alle prime luci dell’alba sul Comando partigiano.

Un contadino, che i nazisti avevano prelevato lungo la strada e costretto a fare da guida, fingendo di essersi smarrito riuscì, attraverso giri viziosi, a far compiere ai nemici un percorso più che doppio, nella speranza che nel frattempo qualcuno mettesse sull'avviso i partigiani. Infatti, un quarto d’ora prima dei tedeschi, due staffette raggiunsero la sede del Comando, riferendo che la se[...]

[...] creata la delegazione « Zona Est », al comando del colonnello Paolo Ceschi [Gloria), commissario politico Primo Savani. Alcuni giorni più tardi fu infine istruito un processo contro il partigiano detto « lo slavo », reo di aver indicato ai tedeschi la sede del Comando unico. Lo sciagurato, confesso, fu condannato alla pena capitale e fucilato.

P.Sa.

Bosco d! Rezzo, Battaglia di

Conosciuta anche col nome di Monte Grande, la battaglia di Bosco di Rezzo fu combattuta tra il 4 e il 6 settembre 1944. Verso la fine dell’agosto il Comando partigiano della I Zona ligure, comprendente il territorio di frontiera italofrancese fino ad Albenga (Savona) e tutto il retroterra imperiese sino

ai confini del Piemonte, era stato informato che gli angloamericani, sbarcati a Marsiglia e in altri porti del litorale francese, si dirigevano rapidamente verso Mentone e la frontiera italiana puntando su Ventimiglia> Effettivamente Io sbarco alleato previsto dalla cosiddetta operazione Anvil (v.) era avvenuto sin dal 15 agosto, ma gli angloamericani non pensava[...]

[...] e tutta la zona circostante; Giorgio Oliveri [Giorgio), comandante della 1a Brigata, avrebbe dovuto puntare su Alassio e Albenga; Angelo Perrone [Bancarat), comandante della 4a Brigata, avrebbe dovuto liberare Porto Maurizio e Oneglia. Alla 9a Brigata, al cui comando si aggiunse Silvio Bonfante [Cion)t vicecomandante della « Cascione », furono infine affidati compiti di retroguardia e di copertura.

Le formazioni si attestarono ai margini del Bosco di Rezzo e al Passo di San Bernardo di Conio, ai piedi del Monte Grande, posizioni dominanti le vie di accesso alle valli e quelle adducenti alle alte montagne della vai Tanaro. Nel suo complesso, l’operazione avrebbe dovuto essere diretta da Nino Siccardi [Curto), comandante della divisione, e da Farini.

L’1 di settembre il servizio informazioni partigiano di fondovalle confermò le notizie trasmesse dalla B.

343



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 344

Brano: Bosco di Rezzo, Battaglia di

B.C. e, da Ventimiglia, giunse persino un’informazione, secondo la .quale le truppe alleate avevano già varcato la frontiera italiana senza incontrare resistenza. Rotti gli indugi, il 4 settembre il Comando ordinò a tutte le formazioni di procedere secondo i piani per raggiungere gli obbiettivi loro assegnati. Ma quando lo schieramento partigiano, abbandonando le proprie basi, si mise in movimento apprestandosi alla battaglia decisiva, ingenti forze tedesche, appoggiate da reparti repubblichini passarono all’attacco nel fondovalle, iniziando un rastrellamento con l'intento di[...]

[...]embre il Comando ordinò a tutte le formazioni di procedere secondo i piani per raggiungere gli obbiettivi loro assegnati. Ma quando lo schieramento partigiano, abbandonando le proprie basi, si mise in movimento apprestandosi alla battaglia decisiva, ingenti forze tedesche, appoggiate da reparti repubblichini passarono all’attacco nel fondovalle, iniziando un rastrellamento con l'intento di rinchiudere le unità garibaldine in una grande sacca nel Bosco di Rezzo.

A mezzogiorno del 4 il Comando di zona, giunto intanto con tutti i suoi servizi a Villa Talla, di fronte all’evidente disegno del nemico ordinò a tutte le formazioni di invertire l’ordine di marcia e di riportarsi alle basi di partenza. Era tuttavia indispensabile trattenere per alcune ore i tedeschi sotto Villa Talla, posizione favorevole domi

nante la valle Impero e tutte le vie d’accesso verso il retrofronte.

La posizione era facilmente difendibile, e difatti bastarono quattro componenti del comando (Siccardi, Fari ni, Libero Briganti e Giuseppe Garibaldi), muniti di armi pesanti[...]

[...]ione fino a sera e si ritirarono soltanto quando seppero che il grosso delle formazioni era riuscito a sganciarsi dal nemico, dirigendosi verso il fondovalle. Una provvidenziale coltre di nebbia, nascondendo San Bernardo di Conio, favorì la manovra dei partigiani che, scendendo verso Rezzo, portarono tranquillamente a termine l'ultima fase dello sganciamento.

Zona operativa della Divisione Garibaldi « Felice Cascione » durante la battaglia di Bosco di Rezzo



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 52

Brano: [...].

Assieme al giovane medico, facevano parte dell'ospedale della 1a Brigata il commissario Felice Scotto (Gapon), l’infermiera Fulvia Ferrari, l’amministratore Mimo Calcagno, l’intendente Bartolomeo Ramoino e Chiara Siccardi, la moglie di Nino Siccardi [Curto] comandante della Divisione « Cascione ». Le sezioni di sanità della 1a Zona ligure, tutte dipendenti dal medico Eugenio Martini, comprendevano gli ospedali partigiani di Pian d’Andev nel Bosco di Rezzo, di Viozene in Val Tanaro, di Valcona e Drondo in valle Argentina (dove prestava le sue cure il dottor Leo Anfosso di Pavia), di Tavole in valle Prino. Altri ospedaletti furono di volta in volta improvvisati in località secondarie.

Dopo il febbraio 1945, sotto il continuo in

calzare dei rastrellamenti, gli ospedali partigiani furono soppressi e i feriti vennero ricoverati in buche scavate nei muri di sostegno delle « fasce » olivate.

F.Bi.

De Martino, Ernesto

N. a Napoli T1.12.1908, m. a Roma il 6.5.1965. Professore di Storia delle religioni all’Università di Cagliari dal 1959.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 481

Brano: [...]eglia, vi fu ucciso l’indomani.

Il Distaccamento « Garbagnati »

La « Volantina »> di Mancin e la « Volante » di Silvio Bonfante (v.) fornirono gli uomini migliori al distaccamento della Brigata Garibaldi « Silvano Belgrano » che prese il nome del valoroso caduto. Dalla prima decade del settembre 1944 e fino alla Liberazione ne fu comandante Franco Bianchi [Stalin).

Il distaccamento si distinse a San Bernardo di Conio, nella battaglia di Bosco di Rezzo (v.), nonché in numerose azioni a Roncagli, Ginestro, in valle Andora, a Villa Faraldi e lungo la costa. Composto quasi esclusivamente da liguri, fu esempio di coesione e di combattività, tanto da costringere il nemico a cambiare tattica: nel tentativo di eliminarlo, invece di ricorrere ai normali rastrellamenti i tedeschi tentarono ripetuti attacchi notturni con colonne leggere guidate da spie. Ma il « Garbagnati » riuscì a sfuggire a ogni insidia, assestò al nemico colpi sempre più duri e nelle giornate del 25 aprile liberò numerose località costiere

F.Bi.

Garcia Lorca, Federigo

Po[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 577

Brano: Giua, Renzo

il 5.9.1944, nella battaglia di Bosco di Rezzo (v.), condusse brillantemente la sua squadra di 13 volontari alla conquista di Monte Grande, nell'intento di liberare dall’accerchiamento la V Brigata e parte della 43. Il suo nome è inoltre legato ai numerosi scontri sostenuti dalla 1a Brigata Garibaldi « Silvano Belgrano » in vai Tanaro, Arroscia e Pennavaira, Pieve di Teco, Nava, colle San Bartolomeo e a quelli, durissimi, deH’inverno 194445. Nella prima decade del settembre 1944 fu nominato vicecomandante della T Brigata e nel dicembre comandante, guidando come tale la formazione fino all'insurrezione vittoriosa.

Ha sempre rifiutato og[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 40

Brano: [...] gli episodi e le località della provincia ove furono sostenute le più importanti battaglie e perpetrate sanguinose rappresaglie da parte tedesca si ricordano: Pizzo d'Evigno (19.6.1944), Villa Talla (29.6. 1944), Molini di Triora e Triora (15 luglio 1944); l’attacco a Ceva (20. 7.1944); San Bernardo di Garessio (v.) e Pievetta in vai Tanaro (25.7. 1944); la valle ArrosciaPieve di Teco (913.8.1944); le battaglie di Baiardò (v.), Badalucco (v.) e Bosco di Rezzo (v.) ; Pigna (8.10. 1944); Upega (17.10.1944); Passo Maro (2.11.1944); Villa Talla (17.

12.1944 e 17.1.1945); Castelvittorio (v.); Tavole (3.1.1945); Capo Berta

(31.1.1945); Taggia (30.1.1945); Sanremo (3.3.1944); Castel d'Appio

(13.3.1945); Testico (15.4.1945). Verso la fine del 1944 fu costituito

il Comando operativo della I Zona ligure, avente sotto la propria giurisdizione la provincia di Imperia, l’alta vai Tanaro, le valli Arroscia e Pennavaira della provincia di Savona. Detto Comando risultò composto da: Carlo Farini [Simon], comandante dell’intera II Zona ligure e ispettor[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bosco di Rezzo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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